Il tuo carrello è vuoto

Gaza: due anni sono troppi
08.10.2025 Aiuto d’emergenza
Le ONG chiedono di proteggere la popolazione civile, il cessate il fuoco e un intervento attivo da parte della Svizzera. Per questo motivo abbiamo manifestato insieme a Médecins du Monde, Handicap International, Médecins Sans Frontières, Save the Children e Terre des hommes sulla Piazza federale a Berna. La nostra dichiarazione congiunta è un segnale forte rivolto alla politica svizzera e alla comunità internazionale.
Svizzera, ottobre 2025 – Noi organizzazioni umanitarie e per i diritti umani firmatarie celebriamo il secondo anniversario dell’escalation della guerra a Gaza con un appello urgente basato sul diritto internazionale umanitario (DIU). La protezione della popolazione civile deve essere sempre garantita. Da oltre due anni questo obbligo non viene rispettato. Condanniamo gli attacchi contro i civili, ovunque essi avvengano. A Gaza la sofferenza ha raggiunto un’entità senza precedenti: una catastrofe umanitaria che mette in imbarazzo il mondo.
I bambini di Gaza pagano un prezzo devastante. Da ottobre 2023 sono stati uccisi oltre 20’000 bambini, più di uno ogni ora. Oltre 39’000 bambini hanno perso almeno un genitore, migliaia addirittura entrambi. Le conseguenze del conflitto accompagneranno molti bambini sopravvissuti per tutta la vita: secondo alcune stime, oggi a Gaza 21’000 bambini vivono con una disabilità causata dalla guerra, mentre quasi 1,2 milioni hanno urgentemente bisogno di sostegno psicologico per elaborare traumi che nessun bambino dovrebbe mai subire.
Allo stesso tempo, le basi per la sopravvivenza sono crollate. Ospedali, scuole e condutture idriche sono ridotti in macerie ed è stato dichiarato lo stato di carestia. L’assedio e l’occupazione continui di Israele privano la popolazione civile di beni di vitale importanza, in diretta contraddizione con il diritto internazionale umanitario.
Il diritto internazionale umanitario parla chiaro: i civili devono essere protetti e l’accesso a beni e servizi di vitale importanza deve essere garantito. Le Convenzioni di Ginevra, ratificate da tutti gli Stati, obbligano tutte le parti in conflitto a proteggere la popolazione e le infrastrutture civili. Non ci sono giustificazioni per bombardare case, assediare quartieri o negare alle persone in modo mirato cibo, farmaci, interventi necessari e istruzione. I responsabili di tali gravi violazioni devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni.
Chiediamo un cessate il fuoco immediato e permanente. Ogni giorno di combattimenti aggrava le sofferenze della popolazione civile di Gaza. Solo un cessate il fuoco a lungo termine può porre fine alla violenza, consentire un accesso umanitario senza ostacoli e creare i presupposti per la ricostruzione. Le interruzioni momentanee non sono sufficienti.
Ci appelliamo alla Svizzera affinché agisca con determinazione nel suo ruolo di Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra. La Svizzera vanta una lunga tradizione di promozione del diritto umanitario e il consigliere federale Ignazio Cassis ha spesso sottolineato questo impegno. Ma alle parole devono seguire i fatti. La Svizzera deve usare la propria influenza per esigere il rispetto del diritto internazionale umanitario da parte di tutti i soggetti coinvolti, riunire i propri partner internazionali attorno al tavolo e chiedere con insistenza la protezione della popolazione civile e la rimozione dei blocchi illegali degli aiuti umanitari. Le Convenzioni di Ginevra sono nate sul suolo svizzero in risposta alle guerre che sconvolsero l’umanità oltre 75 anni fa. Oggi a Gaza è in gioco la loro credibilità. La voce della Svizzera conta: neutralità non deve significare silenzio, perché di fronte a tali violazioni il silenzio può essere interpretato come complicità. In qualità di Stato depositario, la Svizzera ha la responsabilità non solo di ricordare gli obblighi, ma anche di adottare misure concrete in caso di una loro violazione.
A due anni dall’inizio della guerra, Gaza è non solo un’emergenza umanitaria, ma anche un banco di prova della volontà della comunità internazionale di far rispettare le leggi. L’occupazione, l’assedio e le ripetute offensive militari hanno privato i bambini del loro diritto alla sicurezza, all’istruzione e a un futuro. Le Convenzioni di Ginevra sono nate per mettere un limite alla guerra, e questo limite a Gaza è stato superato. Esortiamo tutte le parti in conflitto ad adempiere agli obblighi stabiliti dalla legge e facciamo appello alla Svizzera affinché assuma un ruolo guida nel chiedere responsabilità e protezione.
La gente di Gaza non può più aspettare.