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Lo studio sarà presentato ufficialmente oggi, in occasione della «Giornata internazionale dell’assistenza e del sostegno», presso la sede centrale delle Nazioni Unite a New York. Ricercatrici e ricercatori di istituzioni accademiche riconosciute a livello internazionale1) hanno intervistato bambini e ragazzi di otto Paesi (Danimarca, Costa d’Avorio, El Salvador, Indonesia, Kenya, Kirghizistan, Libano e Uruguay), parlando inoltre con genitori e specialisti e conducendo sondaggi online con esperte ed esperti di protezione dell’infanzia. In totale sono state intervistate 1’100 persone 2).
Legame strutturale tra povertà e violenza domestica
Le cause delle separazioni familiari possono essere suddivise in tre categorie:
1. fattori sociali quali l’inadeguatezza della sicurezza sociale, la violenza all’interno della comunità e la crisi climatica;
2. fattori familiari come la morte, l’invalidità, il divorzio e l’abuso di droghe;
3. fattori sistemici nei sistemi di protezione dell’infanzia che portano a decisioni sbagliate.
La dott.ssa Chrissie Gale, responsabile dello studio e direttrice di Child Consulting Ltd. nonché ricercatrice volontaria presso l’Università di Strathclyde, afferma: «I risultati dimostrano che, a causa di una combinazione di fattori, molti bambini vengono destinati inutilmente all’assistenza alternativa. Tra le cause vanno inoltre annoverate le influenze sociali come la povertà e la violenza intergenerazionale cui sono esposte le famiglie, le limitate capacità di alcuni genitori di prendersi adeguatamente cura dei propri figli e le carenze dei sistemi nazionali di protezione dell’infanzia».
Anche la violenza domestica e le strutture violente radicate nella società risultano essere fattori critici. Dei 228 esperti che hanno partecipato al sondaggio online, oltre il 40 percento ritiene che i bambini siano spesso allontanati dalle loro famiglie a causa degli episodi di violenza domestica. Per di più, molti intervistati considerano la violenza domestica direttamente collegata alla povertà, con conseguente aumento dello stress e rottura delle relazioni. In alcuni Paesi, come il Kirghizistan e l’Indonesia, la povertà è la ragione per cui i genitori cercano lavoro in regioni lontane e abbandonano i propri figli.
In tutto il mondo, i sistemi sociali non sarebbero all’altezza del loro compito di contrastare questo fenomeno e di sostenere le famiglie in modo sistematico. Chrissie Gale afferma: «Esistono direttive internazionali che obbligano gli Stati e le organizzazioni a contrastare le cause delle separazioni familiari, le quali però, come dimostra la nostra ricerca, non vengono rispettate appieno.»
Richiesta di investimenti nei sistemi di protezione dell’infanzia
SOS Villaggi dei Bambini raccomanda un approccio basato su tre pilastri per contrastare le cause delle separazioni ed esorta i governi e gli organismi globali a rafforzare le famiglie, le società e i piani di protezione. Dereje Wordofa, presidente di SOS Villaggi dei Bambini Internazionale, afferma: «Un’assistenza inadeguata ha effetti duraturi, addirittura intergenerazionali». Wordofa sottolinea come la mancanza di sostegno istituzionale faccia cadere i bambini nell’oblio.
SOS Villaggi dei Bambini sollecita i governi a investire maggiormente nei sistemi preventivi di protezione dell’infanzia, nei programmi antiviolenza e nei sistemi di protezione sociale. «Le conseguenze a lungo termine di un’assistenza inadeguata sono pervasive e interessano non solo la generazione presente, ma anche quella futura. Ecco perché è fondamentale rafforzare i sistemi preventivi di protezione dell’infanzia, al fine di evitare le separazioni familiari e offrire ai bambini un futuro sicuro», sottolinea Alex de Geus, direttore di SOS Villaggi dei Bambini Svizzera.
1) USA: Brown University, www.brown.edu; Danimarca: Københavns Professionshøjskole (University College Copenhagen), www.kp.dk: Costa d’Avorio: International University of Grand Bassam, www.ugb.edu.ci; El Salvador: Universidad Tecnológica de El Salvador, www.utec.edu.sv; Indonesia: Universitas Islam Bandung (UNISBA), www.unisba.ac.id; Kenya: Daystar University, www.daystar.ac.ke; Kirghizistan: American University of Central Asia (AUCA), www.auca.kg; Libano: Université Saint-Joseph de Beyrouth (USJ), www.usj.edu.lb; Uruguay: Universidad Católica dell’Uruguay, www.ucu.edu.uy
2)Lo studio è stato condotto tra settembre 2022 e settembre 2024. In totale sono state intervistate 1’100 persone che fanno parte dei programmi di SOS Villaggi dei Bambini, delle organizzazioni partner o delle scuole locali o che vivono in quartieri svantaggiati. Gli intervistati rappresentano un’ampia varietà sociale in termini di età, sesso, appartenenza etnica, religione e abilità.