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13.01.2023 Attualità Tutti Africa Salute mentale: «Affronto le mie paure»

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In Kenya, SOS Villaggi dei Bambini aiuta bambini e adolescenti a elaborare le esperienze traumatiche e a migliorare la loro salute mentale attraverso delle terapie.

Wairegi, diciannovenne del Kenya, aveva sei anni quando suo padre ha iniziato a picchiarlo. Al rumore di porte che sbattevano e passi minacciosi, finiva sempre in preda al panico. Wairegi non ha mai capito cosa avesse fatto per meritarsi questo trattamento da suo padre. Lo tormentava e lo derideva per i suoi voti e il suo comportamento e lo sgridava per le cose più banali. Niente di quello che faceva Wairegi andava bene. «Mio padre non è una persona gentile, non gli ho mai sentito dire una parola di affetto. Trasformava ogni errore in una tragedia e mi picchiava. Pensavo sempre: perché mi fa questo? Non mi sentivo legato a lui e mi chiedevo perché fossi nato in un ambiente di disapprovazione». Il ragazzo, dotato di un grande intelletto e fino a quel momento uno dei migliori della classe, tenne per sé i suoi sentimenti, perse il fervore della gioventù e cominciò a trascurare la scuola. «All’epoca dovevo sopportare moltissimi dolori, sia fisici che mentali».

Una migliore salute mentale grazie al sostegno professionale

Sei anni fa, sua madre si mise in contatto con il servizio di rafforzamento familiare di SOS Villaggi dei Bambini. «Non sapevo come proteggere mio figlio dalle percosse di suo padre», racconta la 34enne Salome. Lei stessa era vittima di violenza domestica da parte del marito, come Wairegi aveva già testimoniato molte volte. Nel programma di rafforzamento familiare, Wairegi conobbe Josephine Rombo, collaboratrice dello sviluppo comunitario e consulente psicosociale qualificata. La sua prima visita fu breve, ma tornò ogni settimana successiva perché aveva bisogno di parlarle dei suoi sentimenti e pensieri.

«Più tempo passavamo insieme, più mi rendevo conto che era molto depresso», spiega Josephine. «La depressione lo addolorava a tal punto da non riuscire a dimenticare gli avvenimenti passati della sua infanzia, che erano caratterizzati dalla violenza e disapprovazione del padre nei suoi confronti. La cosa paradossale è che Wairegi voleva bene a suo padre e cercava in lui quella figura paterna per creare un legame tra padre e figlio. Lo cercava, ma più tentava di avvicinarsi al padre, più questo lo attaccava fisicamente e verbalmente», racconta.

Wairegi oggi sta molto meglio. Forte della fiducia in se stesso acquisita, ora desidera migliorare il rapporto con il padre.

Wairegi oggi sta molto meglio. Forte della fiducia in se stesso acquisita, ora desidera migliorare il rapporto con il padre.

La violenza compromette notevolmente la salute psicologica dei bambini, causando a sua volta malattie psicologiche a lungo termine. Oggi Wairegi ha capito che la violenza lo ha privato di una parte importante della sua infanzia e della sua vita. «Gli abusi mi hanno trasformato in una persona silenziosa e timorosa. Se non avessi vissuto un’infanzia difficile, sarei una persona completamente diversa».

Più forte e più felice

Il peso che opprimeva Wairegi si è alleggerito dopo molte sedute di terapia. Josephine ha incoraggiato Wairegi a riconciliarsi con suo padre e a scoprire le ragioni della violenza per voltare pagina. «Il rapporto con mio padre è instabile», afferma Wairegi, sospirando e guardandosi le mani. «Abbiamo ancora molta strada da fare, ma posso dire che il rapporto con mio padre negli ultimi cinque mesi è stato migliore che nei 18 anni precedenti».

Grazie al sostegno del programma SOS di rafforzamento familiare, Wairegi è al secondo anno di università e sta conseguendo una laurea in informatica. Gli ci sono voluti anni di terapia per raggiungere quella che lui definisce una «guarigione al 90%». «Quando non sarò più oppresso da questo fardello, sarò libero. La libertà è ciò che voglio. Se sono felice e sicuro di me, allora posso offrire qualcosa alle persone che mi circondano. È questo ciò che voglio fare. Senza ispirazione, conversazioni e senza aprire il cuore, sarei in una situazione molto negativa. Forse la mia vita sarebbe finita molto prima. Ora ho il coraggio di affrontare le mie paure, il coraggio di svegliarmi la mattina e farmi valere».

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Responsabile del contenuto:

David Becker

Rapporti sull'impatto dei nostri progetti e i singoli destini che li accompagnano sono ciò che mi motiva ogni giorno a fare ricerca e a scrivere.

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