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11.11.2021 Attualità SOS Villaggi dei Bambini Svizzera Tutti Il tempo è prezioso

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Essendo genitori, Michèle e Manuel Burkart, ambasciatori di SOS Villaggi dei Bambini, sanno molto bene quanto sia importante dedicare ai bambini attenzioni, tempo e comprensione. Nel loro articolo scrivono come affrontano il sovraccarico e come si può riuscire ad avere pazienza e ad ascoltare anche nella frenetica quotidianità familiare.  

Cosa intendete per abbandono? 

L’abbandono è un concetto ampio e, a nostro avviso, deve essere sempre considerato in modo distinto. Ci sono diverse forme di abbandono: fisico, emotivo, ma anche generato dalla ricchezza. In Svizzera, il livello di abbandono fisico è certamente diverso da quello dei paesi più poveri. Ciononostante, ci sono bambini in Svizzera che non sono ben curati dal punto di vista fisico; che non hanno abbastanza da mangiare o che devono mangiare solo cibo non equilibrato e poco sano perché nessuno glielo prepara. Un altro campo è quello dell’abbandono emotivo. Bambini che ricevono troppo poco amore, affetto e protezione o non ne ricevono affatto. I bambini i cui genitori, per esempio, sono malati di mente e quindi incapaci di soddisfare le esigenze necessarie dei loro figli. In Svizzera, sicuramente è un problema anche l’abbandono generato dalla ricchezza, a causa del quale i bambini vengono troppo spesso fatti stare buoni con dispositivi elettronici in modo che gli adulti possano dedicarsi alle loro occupazioni e non debbano prendersi cura dei loro figli.   

L’abbandono dei bambini: esiste anche nella Svizzera ricca?   

Come già spiegato nella domanda precedente, anche in Svizzera ci sono bambini trascurati.  La difficoltà consiste sempre nel riconoscere l’abbandono dei bambini. E poi nella questione di se e come reagire.   

Ci sono stati anche momenti in cui vi siete sentiti sopraffatti come genitori?   

Siamo convinti che tutti i genitori nel corso della loro esperienza genitoriale arrivano al limite. Può essere di natura fisica, per esempio a causa della mancanza di sonno quando i bambini sono piccoli o malati, oppure anche quando si entra in contatto diretto con bambini, che vogliono conoscere e testare i loro limiti. Questo è qualcosa di normale e fa parte dell’essere genitore.   

Come affrontate il sovraccarico? Come riuscite a rimanere calmi?   

Pensiamo che sia importante per prima cosa riconoscere ed essere consapevoli del sovraccarico. In definitiva, si tratta di qualcosa di normale e naturale per cui non è necessario sentirsi la coscienza sporca. Cerchiamo allora di mantenere la calma e di cercare delle soluzioni. Ma naturalmente non è detto che ne siamo sempre capaci. Michèle allora va spesso a fare una passeggiata con il cane e riesce così a prendere un po’ di distanza. Manuel invece fa musica o si ritira altrove. Piccole isole di energia e brevi timeout aiutano molto in questi casi.   

Aiuta in queste situazioni avere un comico come marito o un educatrice come moglie?   

A casa, siamo prima di tutto genitori. Per i bambini, Manuel è loro padre e non un comico. E Michèle per i bambini è la loro mamma, non un’educatrice. Abbiamo le nostre professioni perché in esse riconosciamo i nostri punti di forza. Questo significa che Manuel è sempre bravo ad affrontare anche i problemi con umorismo e a volte in un secondo momento riesce addirittura a infilarli nei suoi programmi, come è successo con «Sabbatical» (attuale show comico). Naturalmente, la grande esperienza acquisita da Michèle con il suo lavoro aiuta anche a casa. È in grado di classificare correttamente il comportamento dei bambini e quindi trova sempre soluzioni creative. È anche molto coerente.   

TV e smartphone sono spesso semplici manovre di distrazione per bambini piagnucolosi e genitori sopraffatti. Come impedite ai vostri figli di guardare troppa TV o di stare incollati ai loro smartphone?   

Viviamo in campagna con un grande giardino, molti animali domestici e molte altre cose da fare per i bambini. Inoltre, i nostri figli hanno un’età in cui questo non è ancora un problema così grande. Più i bambini crescono, più i dispositivi elettronici diventano presenti. Cerchiamo di confrontarci con i bambini, di fare qualcosa con loro, di stare in mezzo alla natura. Spesso si vedono anche con altri bambini, una cosa che noi incoraggiamo molto. Abbiamo entrambi grandi famiglie con molti cugini e cugine che incontriamo spesso. Per noi è importante avere un uso consapevole della televisione o dello smartphone. In casa nostra, mercoledì, venerdì, sabato e domenica sono i nostri «giorni della televisione». Negli altri giorni non c’è «tempo per lo schermo». I nostri figli lo sanno da anni. Eppure, chiedono quasi ogni giorno di guardare la TV.   

L’opposto dell’«abbandono» è l’iperprotezione ed è anch’essa dannosa per lo sviluppo del bambino. Cos’è che i bambini dovrebbero poter provare a fare da soli?   

È importante riconoscere che i bambini sono persone autonome e sempre più indipendenti con le loro esigenze, i loro amici e le loro idee sulla vita, compresi desideri propri. Avere figli significa sempre anche lasciarli andare. I nostri figli sono sempre più in un’età in cui anche loro a volte restano a dormire fuori e tendono a fare cose da soli con gli amici e le amiche. Ma crediamo che riconoscere la loro indipendenza ci porti già a lasciarli sperimentare delle cose da soli, anche se a volte forse lo facciamo a malincuore. Devono poter fare le loro esperienze. Noi li sosteniamo in questo! 

Responsabile del contenuto:

David Becker

Rapporti sull'impatto dei nostri progetti e i singoli destini che li accompagnano sono ciò che mi motiva ogni giorno a fare ricerca e a scrivere.

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