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28.09.2021 Attualità Tutti Svizzera «Dateci una chance»

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I giovani svizzeri tendono a rimanere sempre più a lungo a casa.

Non rientrano in questa categoria i Care Leaver, ossia giovani adulti che sono cresciuti in istituti o in famiglie affidatarie. Nella maggior parte dei casi, a 18 anni devono essere in grado di provvedere a se stessi. Una situazione insostenibile, che ha indotto Rose, Tamara e Gael a impegnarsi sul piano politico.

Essendo l’opera di aiuto all’infanzia più grande al mondo, impegnata principalmente a fornire un’assistenza simile a quella familiare, il passaggio dalla crescita assistita all’autonomia (Leaving Care) è uno degli aspetti più importanti per SOS Villaggi dei Bambini. Mentre in molti Paesi i Care Leaver godono di uno speciale stato di tutela, da questo punto di vista la Svizzera è ancora indietro. In molti cantoni, infatti, a 18 anni i Care Leaver devono provvedere a se stessi senza alcun supporto. Con la campagna «CareLeaverTalk», Rose (33), Tamara (21) e Gael (21), tre Care Leaver, spiegano cosa significa tutto questo e cosa bisognerebbe cambiare in modo che anche loro possano avere le stesse opportunità dei giovani adulti cresciuti in famiglie intatte.

Quali sono i principali ostacoli che incontrano spesso i Care Leaver?
Le ragioni finanziarie sono spesso una grande sfida. Soprattutto quando si vorrebbe proseguire con la propria formazione. Più semplicemente, il «troppo» quando si tratta di argomenti come: formazione, finanze e visite presso le autorità, penuria di alloggi (il fatto di non trovare nessuno che si assume la responsabilità solidale). E purtroppo veniamo anche stigmatizzati con pregiudizi in quanto cresciuti in istituti: tipo «criminali». Questo ruolo ci viene quasi imposto. Oppure persone che si sentono in dovere di dirci come dobbiamo fare una determinata cosa. A quanto pare perché credono che, non avendo i genitori, nessuno ci abbia mai detto come comportarci «in maniera corretta».

Quali sono le vostre richieste e cosa vi aspettate da questa campagna?
Essere ascoltati. Essere presi in considerazione. Essere supportati e avere una chance. Perseguiamo i nostri obiettivi con un documento di sintesi che contiene sette richieste:
1. Creare buoni presupposti a livello statistico
2. Garantire i costi della vita dopo il compimento del 18° anno di vita
3. Assicurare condizioni abitative dopo il compimento del 18° anno di vita
4. Consentire pari opportunità in termini di formazione e specializzazione
5. Assicurare i contatti con le persone di fiducia
6. Garantire la cogestione e la partecipazione delle persone interessate
7. Stato di Care Leaver

Con questa iniziativa vogliamo anche mostrare chi siamo: persone interessanti con le stesse capacità e debolezze di chiunque altro. Vogliamo far capire che a volte, proprio come qualsiasi altro individuo, siamo più fragili per via del nostro vissuto. Che dobbiamo imparare presto a essere autonomi e che questo rappresenta una grossa risorsa.

Per quale motivo avete deciso di impegnarvi anche politicamente?
È già da un paio di anni che noi della «Rete Care Leaver Regione di Basilea» ci stiamo pensando. Confrontandoci con le varie reti «Care Leaver» in Germania abbiamo capito come si impegnano a livello politico e cosa riescono ad ottenere con il loro impegno. Questo ci ha spinti a prendere una posizione politica. Presentando una prima richiesta al Consiglio nazionale, abbiamo ottenuto che venisse introdotta una regolamentazione a livello cantonale per il supporto fornito ai Care Leaver. Il 4 luglio 2021 abbiamo fondato l’associazione «Careleaver Svizzera» con i Care Leaver di Zurigo, Basilea e Lucerna. L’associazione svolgerà attività politica a livello nazionale, in quanto non vogliamo aspettare che in ogni cantone i Care Leaver si uniscano per far sentire la loro voce.

 

Il Centro di competenza Leaving Care ha elaborato questa campagna insieme ai Care Leaver delle organizzazioni Careleaver Svizzera, Rete Regione di Basilea, Rete Regione di Zurigo, Rete Regione della Svizzera centrale, Fondazione Cequality, Never walk alone e con il contributo creativo di peer campaigns. Il tutto è stato possibile grazie anche alla fondazione Drosos e a SOS Villaggi dei Bambini Svizzera.

Responsabile del contenuto:

David Becker

Rapporti sull'impatto dei nostri progetti e i singoli destini che li accompagnano sono ciò che mi motiva ogni giorno a fare ricerca e a scrivere.

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