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06.01.2021 Attualità Tutti Europa Nella buona e nella cattiva sorte

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In tempi di crisi, anche le famiglie più forti hanno bisogno di un sostegno esterno. La storia di Olga, Denys e del loro figlio Ihor, dall’Ucraina, dimostra l’importanza della coesione familiare nei periodi di crisi e il sostegno che SOS Villaggi dei Bambini fornisce alle famiglie in stato d’emergenza.

Alla nascita di Ihor, Olga e Denys facevano parte della classe media. Ma la guerra scoppiata sei anni fa nell’Ucraina orientale li ha condotti alla miseria e all’emarginazione. In un primo momento i giovani genitori hanno sperato che i combattimenti sarebbero cessati nel giro di poco: non volevano assolutamente che loro figlio crescesse in un bunker umido e dall’aria stagnante. Ma al rapido vanificarsi della speranza, si sono visti costretti a cercare riparo nella capitale Kiev,

dove però hanno trovato una realtà impietosa. “Non riuscivamo ad affittare un appartamento per più di 24 ore. Non appena le persone sentivano che eravamo dell’est, si rifiutavano categoricamente di darci l’alloggio”, racconta Denys. A Olga capitava spesso che le persone le urlassero dietro “traditrice” quando riconoscevano il suo dialetto. Ad accrescere la tensione si sono aggiunte le difficoltà economiche, perché il reddito di Denys come lavoratore giornaliero era appena sufficiente per sopravvivere. Entrambi si sforzavano instancabilmente di creare un’atmosfera amorevole per Ihor, ma provavano spesso la sensazione di non riuscire a sopportare il peso della quotidianità.

“Ho rivissuto tutte le esperienze difficili che ho affrontato nell’est del paese e qui. Mi sentivo meglio dopo ogni seduta”. Olga, 29 anni

Pochi mesi e molti traslochi più tardi, la famiglia si è stabilità a Brovary, un piccolo comune nelle vicinanze di Kiev. È stato un incontro casuale a portarli in un villaggio dei bambini SOS per un programma di sostegno alle famiglie in difficoltà. Lì hanno ricevuto immediatamente aiuto: supporto psicologico per l’intera famiglia e corsi di sostegno per Ihor. Olga ricorda: “Sentivo il bisogno di parlare. Ho rivissuto tutte le esperienze difficili che ho affrontato nell’est del paese e qui. Mi sentivo meglio dopo ogni seduta”. Un’esperienza particolarmente preziosa, soprattutto perché gli ucraini dell’est e dell’ovest non sono stati divisi in programmi diversi e hanno potuto sviluppare una maggiore comprensione reciproca.

Nella buona e nella cattiva sorte, Ucraina, ZOOM 4

Ihor (7), Olga (29) e Denys (31) sono felici nella loro nuova casa.

Ihor ha beneficiato immensamente del supporto psicologico: sebbene non avesse alcun ricordo dei bombardamenti, risentiva dello stress costante che stavano vivendo i suoi genitori. Ma grazie alle sedute, quel ragazzo aggressivo si è trasformato nuovamente in un bambino più calmo e più equilibrato. Anche Olga ha ricevuto l’aiuto necessario a realizzare il suo sogno di studiare pedagogia sociale: “Voglio assolutamente lavorare a contatto con i bambini.” Grazie al sostegno di SOS Villaggi dei Bambini oggi la famiglia è di nuovo in grado di guardare al futuro e Ihor può contare su un ambiente domestico più forte.

Responsabile del contenuto:

David Becker

Rapporti sull'impatto dei nostri progetti e i singoli destini che li accompagnano sono ciò che mi motiva ogni giorno a fare ricerca e a scrivere.

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