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Ma possono anche salvare il nostro pianeta? Non è una cosa facile da fare, il che motiva molti bambini a impegnarsi ancora di più per cambiare il mondo in meglio.

Impegno in un parlamento, lotta contro l’inquinamento degli oceani, 100 giardini per nutrire le persone che vivono in povertà e l’impegno per l’importanza dell’educazione: non ci stiamo riferendo alle conquiste di politici, celebrità e scienziati, ma a quelle dei bambini e dei giovani. Con questo articolo desideriamo fornire un quadro delle loro conquiste, che ci hanno entusiasmato profondamente.

Malala Yousafzai, ad esempio, dimostra che un forte senso di giustizia e un grande coraggio non sono una questione di età: a diciassette anni è passata alla storia come la più giovane vincitrice del Premio Nobel fino ad oggi grazie al suo impegno umanitario. I talebani le hanno sparato mentre andava a scuola quando aveva 15 anni, ma non si è lasciata abbattere da questa terribile esperienza. Piuttosto, ha fatto di necessità virtù e da allora si è impegnata nell’educazione delle ragazze e delle donne.

Come da un’insalatona può venir fuori una cosa fantastica.

Molto diversa, ma altrettanto stimolante è la storia di Katie Stagliano dagli Stati Uniti. A nove anni stentava a credere ai suoi occhi: nell’orto della sua famiglia è cresciuto un cespo di insalata da 20 kg ed ha subito messo in pratica la sua idea di offrire un pasto ai senzatetto. Un totale di 275 beneficiari hanno potuto gustare l’insalata con altri contorni in una mensa per i poveri. Da questa idea esemplare è nato un vero e proprio movimento. Katie’s Krops ora gestisce 100 orti, i cui prodotti vanno a beneficio delle persone bisognose in tutti gli Stati Uniti.

Imparare per insegnare agli altri

Alma, 10 anni, vorrebbe rafforzare gli altri bambini in seguito.

Alma, a 10 anni, sa già come vuole aiutare gli altri in futuro. Ad Hargeisa, la capitale del Somaliland, frequenta la scuola SOS Hermann Gmeiner. Alma muore dalla voglia di fare l’insegnante. «Molti nel mio quartiere mi dicono che la scuola è una perdita di tempo. Questa cosa mi dà fastidio. Più spesso gli altri me lo dicono, più questo mi spinge ad imparare. Così, più avanti, potrò trasmettere quello che so agli altri.» Per Hargeisa in generale e per l’età di Alma in particolare, il suo atteggiamento è eccezionale. La disoccupazione è molto alta e la stragrande maggioranza dei bambini abbandona la scuola perché le tasse scolastiche sono troppo elevate o le loro famiglie non considerano importante il diploma. Questo rende ancora più ammirevole l’obiettivo di Alma di smascherare questa falsa credenza già da bambina.

Un diritto fondamentale: trovare ascolto

A livello locale o globale, in economia o nella cultura: i cambiamenti nella società non vengono sempre avviati dalla politica, ma al contrario vengono imposti al mondo politico. Alle voci dei bambini viene dato ascolto troppo raramente. I parlamenti dei bambini sono un rimedio efficace per questo deplorevole stato di cose. Anche Sheba, 11 anni, del Villaggio dei bambini SOS di Jimma, in Etiopia, è coinvolta in un progetto di questo tipo. «I bambini hanno il diritto di far sentire la loro opinione, soprattutto quando si tratta di decisioni che hanno un’influenza sulla nostra vita.» Oltre al rispetto di questo diritto fondamentale, Sheba ha un altro obiettivo: ispirare gli altri bambini ad assumersi le proprie responsabilità e a impegnarsi per le questioni importanti.

Sheba (all’estrema sinistra) tiene molto al fatto che la sua voce e quella degli altri bambini non si affievoliscano.

Dal villaggio dei bambini SOS al mondo intero

Molti ex bambini di SOS Villaggi dei Bambini si impegnano con passione ad aiutare gli altri e a rendere il mondo un posto migliore. Proprio come la 21enne Kristina, croata, che grazie alle immersioni ha superato una condizione neurologica che le rendeva difficile camminare durante l’infanzia. Già all’età di 16 anni, questa esperienza l’ha motivata a lavorare attivamente contro l’inquinamento degli oceani e a entusiasmare i giovani nelle strutture SOS per lo sport. Grazie al suo impegno, Kristina è una delle candidate al Premio Hermann Gmeiner di quest’anno.

Storie come questa lo dimostrano: i bambini non solo sono il futuro, ma cambiano il mondo di domani già oggi. Con ingegno, empatia e una grande dose di coraggio e creatività. Qui potete saperne di più su come SOS Villaggi dei Bambini aiuta i piccoli a dare il meglio di sé.

Responsabile del contenuto:

David Becker

Rapporti sull'impatto dei nostri progetti e i singoli destini che li accompagnano sono ciò che mi motiva ogni giorno a fare ricerca e a scrivere.

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