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10.10.2023 Attualità SOS Villaggi dei Bambini Svizzera Tutti Svizzera 7 consigli per parlare della guerra con i bambini

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Anche i bambini sentono il telegiornale. Trovarsi costantemente davanti agli occhi la guerra in Ucraina, senza comprenderla veramente, può suscitare in loro molta paura e incertezza. Tuttavia, parlando della guerra con i bambini, potete toglier loro questa paura.

Qual è il modo migliore per farlo? Come si possono spiegare ai bambini i conflitti bellici in modo chiaro e adeguato all’età?

1. Lasciare che i bambini stabiliscano dei limiti da soli

Chiedete direttamente a vostro figlio se vuole sapere qualcosa o se l’argomento lo preoccupa. Forse, dopo una breve spiegazione, il bambino ne avrà sentito abbastanza. Non costringetelo ad assorbire più informazioni di quanto vuole. Prestate particolare attenzione ai segnali non verbali come irrequietezza e segni di paura.

2. Costruire su ciò che il bambino conosce

Uno scontro politico violento tra più paesi può essere una definizione difficile di guerra per un bambino, a seconda dell’età. È preferibile spiegare la guerra al bambino come un litigio. Potete portare esempi tratti da film, libri o persino dalla realtà di vita del bambino, per aiutarlo a capire meglio la situazione. È anche importante utilizzare un linguaggio semplice e chiaro e chiedere sempre conferma per essere sicuri che il bambino vi capisca.

3. Essere sinceri

Se la guerra vi spaventa o non capite tutto, potete dirlo al bambino, a patto di mantenere la calma e la chiarezza. In questo modo il bambino può vedere che i suoi sentimenti sono giustificati, che può condividerli con voi e come può gestirli al meglio.

4. Calmare il bambino

Prendete sul serio le paure del bambino, ma fategli anche capire che è al sicuro. Ad esempio, mostrando su una cartina quanto sono lontane la Russia e l’Ucraina dalla Svizzera, il bambino può vedere che nel suo paese non c’è guerra e che non è in pericolo immediato. Potete anche spiegare al bambino che i paesi si proteggono a vicenda e che la Svizzera è un paese neutrale che non si immischia nelle guerre.

Rimanete anche positivi: al mondo non ci sono solo cose brutte. Ricordate regolarmente al vostro bambino le cose buone della vita, come contrappeso menzionate anche piccole esperienze come compleanni, vacanze o notizie positive da tutto il mondo.

5. Trovare i media giusti

Aiutate il bambino a trovare mezzi di comunicazione adatti alla sua età quando vuole confrontarsi con l’argomento. Ci sono ad esempio dei video su YouTube che spiegano la situazione in modo molto semplice. Forse troverete anche libri adatti all’età che trattano il tema della guerra e della fuga.

Fate attenzione alle immagini con cui il bambino deve confrontarsi. Se il bambino vuole guardare le notizie, la cosa migliore è ascoltare la radio o selezionare i formati adatti ai bambini in TV.

Nel caso di un bambino più grande che va già a scuola, ovviamente non potete controllare i media con cui viene in contatto. Ricordate a vostro figlio che in caso di preoccupazioni o domande può rivolgersi a voi in qualsiasi momento. Se il vostro bambino è preoccupato o spaventato dalle informazioni, informatevi a proposito della fonte. In questo modo potete avere una visione d’insieme e reagire in modo adeguato.

6. Diventare attivi

Forse dopo il colloquio il bambino avrà bisogno anche di un modo per elaborare fisicamente i propri sentimenti. Per aiutarlo, potete ad esempio dipingere un quadro insieme a lui o accendere una candela. Fate in modo che il bambino decida da solo come vuole affrontare la situazione.

7. Soluzioni personalizzate per ogni bambino

Ogni bambino affronta la situazione in modo diverso e ha bisogno di una forma diversa di sostegno da parte delle persone di riferimento. Aiutate vostro figlio nel modo più adatto a lui e assicuratevi che sappia di potersi rivolgere a voi in qualsiasi momento se ha bisogno di ulteriore sostegno.

Desiderate aiutare direttamente bambini e ragazzi che devono elaborare esperienze traumatiche ed esperienze di guerra? Con la vostra donazione per i nostri aiuti di emergenza in Ucraina finanziate anche la consulenza psicosociale a bambini e famiglie rifugiati.

Responsabile del contenuto:

Cornelia Krämer

Come responsabile delle comunicazioni, lavoro ogni giorno per garantire che i bambini possano essere bambini, in qualsiasi parte del mondo crescano.

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