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04.09.2017 Aiuto d'emergenza Attualità Tutti In tutto il mondo Repubblica Centrafricana

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Benché la crisi della Repubblica Centrafricana assuma dimensioni drammatiche, essa passa totalmente inosservata.

A causa degli scontri tra gruppi cristiani e musulmani che vanno aumentando nella Repubblica Centrafricana dall’inizio dell’anno più di un milione di persone sono in fuga, la metà di cui sono bambini. 2,4 milioni di persone dipendono dall’aiuto umanitario – che corrisponde a quasi ogni secondo abitante. 40‘000 di bambini come anche 70‘000 di donne incinte e di mamme che allattano sono sottonutrite. Il tasso di mortalità dei neonati è uno dei più alti al mondo.

„Tutto lascia supporre che la situazione si deteriorerà ulteriormente“ sottolinea Urs Bernhard, il responsabile dei programmi per la Repubblica Centrafricana di SOS Villaggi dei Bambini. Le NU preavvertono addirittura un genocidio. Ancor più allarmante è l’evidenza che per il momento sono stati raccolti solo il 25% dei soccorsi finanziari necessari per quest’anno. „In tutto il paese i programmi d’aiuto sono stati limitati o addirittura bloccati, razioni alimentari ridotte alla metà: Questo costa quotidianamente vite umane” conclude Urs Bernhard.

SOS Villaggi dei Bambini è una delle poche organizzazioni umanitarie ancora presenti nel paese. È dal 1990 che siamo attivi nella Repubblica Centrafricana. Attualmente sosteniamo decine di migliaia di bambini e famiglie tra l’altro con derrate alimentari, aiuti psicologici e assistenza medica. SOS Villaggi dei Bambini si adopera per la formazione e per il ricongiungimento familiare nei casi in cui i bambini hanno perso i loro genitori durante gli scontri.

Urs Bernhard mette in guardia di non rifare gli stessi errori del passato: “Non possiamo stare a guardare, è adesso che dobbiamo evitare il peggio. A lungo termine dovremo combattere le cause effettive del conflitto: la povertà e la disuguaglianza sociale”. Le crisi a livello mondiale ci hanno insegnato, che non esistono soluzioni rapide.