Flor Monteza, madre SOS, dà ai bambini che sono stati separati dalla propria famiglia il calore di una nuova casa, dove regnano comprensione e sicurezza.
Già da quasi 15 anni la trentottenne Flor Monteza opera come madre SOS in Perù. Nel villaggio dei bambini SOS di Pachacámac, nella capitale Lima e nelle vicinanze dell’omonimo sito archeologico, ha cresciuto 5 ragazzi e 14 ragazze in tutto. Fin dal principio il suo obiettivo è stato di trasmettere loro le competenze e i valori necessari a trasformali in adulti amorevoli, indipendenti e sicuri di sé.
Fra i 19 bambini di cui si è occupata c’è anche Kelly, che aveva cinque anni quando è arrivata a Pachacámac con sua sorella maggiore Rebecca. Dopo la morte della madre per tubercolosi e la
condanna del padre alla reclusione per traffico di droga, le due ragazze avevano bisogno di una soluzione alternativa. Al suo arrivo anche Kelly soffriva di tubercolosi, ma nel villaggio di Pachacámac è riuscita a riprendersi dalla malattia.
«Quello che mi piace di più di questo posto è il bellissimo rapporto che ho con Flor e con le mie sorelle SOS», afferma Kelly. Sebbene ami il tempo trascorso in famiglia, Kelly è una ragazza riservata, che non parla molto del suo stato di salute né di quello che le passa per la testa. E Flor lo rispetta, cercando di essere sempre presente ogni qual volta Kelly ha bisogno di qualcuno con
cui parlare. Ciòè che distingue Kelly da molti dei suoi amici è la sua passione per i compiti a casa, che svolge sempre con una calligrafia impeccabile. Le sue materie preferite sono matematica informatica, malgrado lei stessa non si veda a giostrarsi fra numeri e codici in futuro. Infatti, vuole studiare design e creare un proprio marchio.
Kelly (davanti) si sente a suo agio nella sua nuova casa con Flor.
Sua sorella maggiore vive ora in un centro giovanile di SOS Villaggi dei Bambini in città, ma torna a trovarla a ogni occasione. Entrambe considerano il villaggio dei bambini di Pachacámac
come la loro casa, i loro fratelli e sorelle SOS e Flor come una seconda famiglia. Kelly e Rebecca hanno mantenuto i contatti anche con il padre, parlando spesso con lui al telefono duranti gli anni di reclusione. Da quando l’anno scorso è stato dimesso dal carcere, SOS Villaggi dei Bambini fornisce loro sostegno per favorire il riavvicinamento della famiglia.