Grazie al sostegno di SOS Villaggi dei Bambini, bambini abbandonati in tutto il mondo trovano una nuova casa pronta ad accoglierli con amore, dove essere accuditi, poter giocare con fratelli e sorelle e andare a scuola. Ma cosa accade una volta che sono cresciuti? Ce ne facciamo un’idea dal racconto di tre giovani.
Brindhya Parajuli, Classe 1981, sposata, 2 figli (di 10 e 4 anni) Proprietaria di una farmacia, Nepal
Brindhya Parajuli non solo sa con quali farmaci curare quali malattie, ma è anche una donna forte, che prende in mano le redini della sua vita. Quando, dopo la scuola, le si è presentata l’occasione di studiare farmacia, ha colto al volo l’opportunità: ha terminato il bachelor, ha avuto una bimba, ha conseguito il master e ha messo al mondo suo figlio.
All’età di un anno e mezzo Brindhya Parajuli ha trovato una nuova casa nel villaggio dei bambini SOS. Così riassume, riconoscente: «Nel villaggio mi hanno preparato bene ad affrontare la vita, mi hanno insegnato valori come il rispetto, l’amore e la coscienziosità, valori che ora posso trasmettere ai miei figli». Ed è fiera di poter dare il proprio contributo al reddito della famiglia con la farmacia di cui è titolare.
Zula Classe, 2000 studentessa, Lesotho
«Sono felice di poter andare a vivere in studentato e in città», afferma Zula con un sorriso compiaciuto. La diciottenne si è recentemente diplomata con il massimo dei voti e ha iniziato a studiare scienze turistiche all’Università di Maseru, capitale del Lesotho. E aggiunge: «Mia madre è fiera di me».
Con «mia madre» si riferisce alla donna che l’ha cresciuta nel villaggio dei bambini SOS e che ha fatto in modo che studiasse. Zula è grata di essere stata sostenuta e motivata e di avere ora la possibilità di andare all’università. Dopo tutto ha un grande sogno: diventare direttrice d’albergo. «Spero mia madre venga un giorno a trovarmi nel mio hotel», afferma ridendo.
Suresh Poudel Classe 1988 bancario, Nepal
Suresh Poudel aveva otto anni quando ha perso la madre e ha trovato una nuova casa nel villaggio dei bambini SOS. Era ben consapevole dell’utilità di andare a scuola: «Ho capito subito che una buona formazione ti cambia il futuro. M’impegnavo in classe e ho sfruttato l’opportunità che mi si è presentata nella sfortuna».
L’impegno e la volontà di Suresh Poudel sono stati ripagati: ha conseguito la laurea in economia e attualmente lavora in banca. È ancora molto legato alla mamma SOS che allora lo aveva accolto e cresciuto: «Le devo molto», e con grande sicurezza afferma: «SOS Villaggi dei Bambini mi ha preparato molto bene alla vita. Mi sento forte per affrontare bene il futuro»