To the top button
Donate ora

Occasione per le donazioni

Occasione del regalo

Nascita

  • Nascita
  • Compleanno
  • Altro

Faccio una donazione

Intervallo di donazione

Mensile

  • Mensile
  • Trimestrale
  • Semestrale
  • Annuale

Importo

CHF

Bitte Betrag wählen oder eingeben

La vostra donazione sostiene i programmi della Fondazione SOS Villaggio dei Bambini Svizzera. Grazie mille.

  • Categorie
  • Regione

Cile – Tutti i villaggi dei Bambini SOS del Cile conoscono zia Chely. Graciela Moraga, nome anagrafico della donna, è infatti la mamma SOS con più anni di servizio a livello globale. In quasi 50 anni di lavoro ha cresciuto più di 100 bambini. Che significato ha per lei il lavoro da mamma SOS?

«Fabián è diventato cameraman e ora lavora all’università di Tarapacá.» La mamma SOS Graciela racconta le storie dei piccoli che ha cresciuto, ormai grandi. Luís lavora nell’amministrazione del porto di Arica, Veronica è addetta al controllo alimentare, Sonia consulente medica. E per César, l’ingegnere, Graciela è come una vera madre. «A casa sua c’è sempre una stanza libera per me», nel caso in cui abbia tempo di andarlo a trovare, lui come uno dei più di 100 bambini che Graciela ha cresciuto nei villaggi dei bambini SOS nel corso del tempo.

 

Graciela ha anche un figlio proprio, Mauricio, cresciuto con lei nella famiglia SOS. Insieme agli altri bambini a cui sua madre ha aperto nella vita le stesse porte che ha aperto a lui. «Non ho mai fatto differenze tra lui e gli altri bambini», continua Graciela. «Ha sempre considerato gli altri bambini suoi fratelli e sorelle, ancora oggi li chiama così.» Suo figlio ha sempre compreso il suo lavoro e quanto sia importante per lei dedicarsi ai bambini.

Stile di vita per essere felici

Tutto è iniziato nel 1969 quando Graciela ha cominciato a lavorare come mamma SOS. I suoi ricordi più felici appartengono a quegli anni. Insieme ad altre madri SOS ha istituito le prime famiglie responsabili di 12 bambini l’una presso il villaggio SOS di Bulnes. Queste famiglie vivevano in case dove non c’era praticamente nulla, solo una stufa per scaldarsi. Lavavano i vestiti a mano, compravano la farina a quintali per preparare da sole il pane. «Vivevamo una vita modesta. Ma anche molto felice», ricorda Graciela. «Era un posto incantevole, circondato dalla natura, giardini con alberi da frutto, ortaggi e animali», si emoziona Graciela. Per la madre SOS era la conferma di aver trovato il lavoro della sua vita, che comportava altresì anche delle sfide. A volte era frustrante, quando le cose non andavano come sperato. Ciononostante, per Graciela rappresentava da un lato la sua missione in questo mondo, dall’altro uno stile di vita che le permettesse di essere felice e crescere professionalmente. E le preoccupazioni ne sono anch’esse parte. Alcuni anni fa uno dei suoi figli adulti ha subito un incidente. Nel bel mezzo della notte la moglie ha chiamato la madre SOS: «Chely, mamma, Oscar è in ospedale. Sta male.» Graciela non ha esitato neanche per un istante: ha acquistato immediatamente il biglietto per un volo diretto a Concepción. Quando è arrivata in ospedale suo figlio era già in coma. «Sono riuscita solo a tenergli la mano.» Poco dopo è morto, come se stesse solo aspettando il suo arrivo.

 

Oggi Graciela potrebbe godersi la sua pensione, ma non è ciò che vuole. «Perché? Non mi sento di avere 69 anni. Piuttosto direi 40. Sono piena di energia per aiutare bambini in difficoltà.» Per questo non ha smesso di lavorare per SOS Villaggi dei Bambini. Non si occupa di una casa famiglia in particolare, ma fa da consulente per nuove mamme SOS e aiuta in veste di zia Chely in tutti i 13 villaggi dei bambini in Cile: «Ovunque ci sia più urgentemente bisogno di me.» E qualora per Graciela non ci sia più nulla da fare, tornerà a casa sua, che ovviamente si trova accanto al villaggio dei bambini SOS.