07Bujumbura – A ragazze incinte e futuri padri in Burundi è stato posto il divieto di andare a scuola con effetto immediato. Secondo le informazioni note a SOS Villaggi dei Bambini, il governo del paese ha emanato questo decreto per intimorire i giovani e dissuaderli dall’avere figli.
L’organizzazione di aiuto è sconvolta: “La decisione deve essere immediatamente revocata. È una violazione grave dei diritti dei bambini e dell’uomo e della tutela della vittima”, afferma Patrick Bizimana, responsabile di SOS Villaggi dei Bambini in Burundi. “Tale decreto va a colpire soprattutto le ragazze rimaste incinte in seguito a una violenza o a un matrimonio forzato che, invece di essere tutelate, vengono punite ulteriormente.” Le ragazze inoltre verrebbero discriminate ancora più dei futuri padri, in quanto lo stato di gravidanza in esse sarebbe ovviamente più evidente. Il decreto, inoltre, vieta ai coinvolti di proseguire gli studi anche dopo il parto.
Secondo i dati dell’organizzazione di aiuto, sei giovani su dieci tra i 15 e i 24 anni non frequentano la scuola o hanno interrotto il loro percorso scolastico anticipatamente. “Invece di vietare ai giovani di andare a scuola, dovremmo intraprendere ogni strategia possibile per permettere a tutti di frequentarla, in qualsiasi condizione”, sostiene Bizimana. L’istruzione ha un effetto decisivo sul futuro di un individuo, sulla sua salute, sulla sua qualità di vita, e influenza fortemente anche la società di un paese.
SOS Villaggi dei Bambini si impegna da decenni in Burundi per i diritti dei bambini e l’istruzione. I cinque asili SOS, le cinque scuole elementari SOS e la scuola secondaria SOS rappresentano istituzioni esemplari in tutto il paese. Inoltre l’organizzazione contribuisce con numerose misure alla divulgazione di informazioni e all’aumento della consapevolezza di alunni, insegnanti e membri delle comunità sulle tematiche delle gravidanze indesiderate e dei matrimoni forzati.