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07.07.2018 Attualità Programma di aiuti Tutti Africa Oggi sono sicura di me

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Mekides, non vedente, proviene da una famiglia di agricoltori di Amhara. A causa della povertà, i genitori non potevano permettersi di prendersi cura della figlia disabile a cui sarebbe toccata una vita emarginata dalla società. Oggi la ragazza, ap- poggiata dal progetto SOS per bambini con disa- bilità, ha in pugno la sua vita a soli 18 anni.

C’è una persona importante nella tua vita?
Mekides: Sono cieca dalla nascita e questo ha reso mia madre la persona centrale della mia vita Da dove vengo, una disabilità è considerata una con- danna per i peccati dei genitori, ma mia madre mi ha sempre difesa dalle discriminazioni e dalle deri- sioni. Per i bambini ciechi in campagna non c’era niente e i miei genitori erano troppo poveri e incon- sapevoli per sostenermi. Un parente mi ha quindi pagato il viaggio per Bahir Dar e mi ha promesso di aiutarmi. Poi però non l’ha fatto. Avevo 15 anni e sono rimasta sola in città, era dura per me e mia madre mi mancava molto. L’unico sostegno che ho ricevuto proveniva dalle comunità locali.

Come vivi oggi?
Frequento una scuola pubblica per cui non devo pagare tasse e vivo con alcune compagne in una ca- setta in affitto. Il governo mi dà un sussidio di 350 Birr che equivalgono a 12 franchi. Non bastano per vivere, nemmeno per il materiale in braille di cui ho bisogno per la scuola. Per questo ricevo aiuti dal progetto SOS per bambini con disabilità.

E in che cosa consistono questi aiuti?
Mi hanno dato un registratore che uso per ripren- dere le lezioni; le mie amiche invece mi leggono i libri che non esistono in braille. Con le registrazioni posso finalmente studiare da sola a casa. E ricevo ovviamente anche sostegno psicologico, e una bilancia.

Mekides, 18 ans

Mekides, 18 ans

Una bilancia?
Esatto, con la bilancia guadagno i miei soldi. Quando esco da scuola e nel fine settima lavoro con la bilancia in strada. Le persone si possono pesare per 1 Birr e farsi consigliare sulle abitudini alimentari. Così riesco a guadagnare 300 Birr in più al mese, che insieme al sussidio statale, mi permettono di avere un reddito di 650 Birr, circa 22 franchi, che sono comunque inferio alla media locale, ma in questo modo riesco a sostenermi da sola.

L’aiuto di SOS Villaggi dei Bambini ti ha cam- biato la vita?
Sì, molto. Sono migliorata a scuola perché con le registrazioni posso studiare da sola a casa. Sono riuscita a terminare la 10a classe con un esame na- zionale e frequento adesso l’11a classe preparatoria. Con il mio reddito aggiuntivo posso mangiare per la prima volta tre pasti al giorno, prima era impen- sabile. Inoltre per me è importantissimo il supporto psicologico. Prima ero spesso sola e soffrivo per il giudizio degli altri, adesso invece sono molto più sicura e mi concentro sulla mia formazione e su quello che voglio ottenere nella mia vita.

Qual è il tuo desiderio più grande per il futuro?
Vorrei diventare avvocato e lottare per le donne svantaggiate e per i diritti delle persone con disa- bilità.