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22.01.2018 Aiuto d'emergenza Attualità Tutti In tutto il mondo Medio Oriente Fame, esodi ed emergenze

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Per milioni di giovani e ragazze sfruttamento, conflitti e carestie sono all’ordine del giorno. Ciò affligge in egual misura orfani, bambini di strada, piccoli rifugiati e bambini soldato. SOS Villaggi dei Bambini prevede un’ulteriore esacerbazione della situazione nel 2018.

“I segnali di un incremento di problemi quali la fame, esodi e condizioni di emergenza a livello globale nel 2018 sono inequivocabili”, afferma Erika Dittli, responsabile programmi internazionali di SOS Villaggi dei Bambini Svizzera. “Solamente nelle regioni interessate da crisi, 60 milioni di persone saranno dipendenti da aiuti e oltre la metà di queste sono bambini.” L’emergenza colpisce in particolar modo i bambini in Siria, Repubblica Centrafricana, Sudan del Sud e Repubblica Democratica del Congo. “Le cause del grave stato di emergenza in tutti questi paesi sono violenza e guerre. E ognuna di queste catastrofi deriva dall’operato umano”, continua Dittli.

Sudan del Sud: la fame come arma
“Il Sudan del Sud, devastato dalla guerra civile, è testimone di come la lotta di potere sia senza scrupoli”, spiega Dittli. Il territorio del Sudan del Sud è di per sé estremamente fertile, eppure le fazioni del conflitto distruggono i campi in modo mirato costringendo gli agricoltori all’esodo. SOS Villaggi dei Bambini stima che oltre un milione di piccoli sia seriamente minacciato dalle carestie e più di 250’000 bambini sono già oggi in grave stato di denutrizione.

Siria, un paese traumatizzato
La guerra civile si protrae in Siria da oltre sette anni. Più di 400’000 civili, fra cui migliaia di bambini, figurano già fra le vittime. Un siriano su due è in fuga, la metà di questi bambini. Oltre un terzo dei bambini ha visto la luce sotto il fragore delle bombe e non sa cosa sia la pace. Secondo gli psicologi SOS, più dell’80% dei bambini è traumatizzato. Dittli sottolinea: “Solamente se questi piccoli ricevono sostegno psicologico è possibile fornire al Paese la prospettiva di un nuovo inizio.”

Un bambino attinge acqua da una pozzanghera ad Aleppo, in Siria. Foto: Fares Haj Ebraheem

Congo, dove gli aiuti internazionali arrancano
Dopo decenni di guerra, il 2017 si è rivelato particolarmente drammatico per il Congo: da 6 milioni, il numero delle persone dipendenti da aiuti è infatti aumentato superando i 13 milioni. Oltre quattro milioni di bambini hanno perso almeno un genitore negli ultimi 20 anni, molti subiscono abusi come bambini soldato. La violenza mirata contro i bambini è parte della strategia di guerra delle truppe armate: demoralizza gli oppositori e umilia la popolazione, con conseguenze atroci per i bambini stessi.

Repubblica Centrafricana: povera e pericolosa
La Repubblica Centrafricana è uno dei paesi più poveri e pericolosi del continente africano, dove da decenni infiammano continuamente conflitti. Attualmente un milione di persone, la metà dei quali bambini, è minacciato dalla violenza in aumento e dall’inasprimento del conflitto, che li costringe alla fuga. “La loro situazione è una catastrofe”, illustra Dittli. “Una cifra incalcolabile di persone ha perso la vita, tra cui anche collaboratori di organizzazioni di aiuto. SOS Villaggi dei Bambini è una delle poche associazioni rimaste nel Paese.”

Alla luce delle macabre prospettive per il 2018 SOS Villaggi dei Bambini avverte: “Chi rimane a guardare si assume consapevolmente la responsabilità della morte dei bambini. Dobbiamo agire subito per evitare il peggio.” SOS Villaggi dei Bambini è attiva nei paesi in crisi sopracitati e in altri 130 da decenni. L’organizzazione d’aiuto sostiene le persone con aiuti d’emergenza e strutture per la formazione, offre terapie per elaborare i traumi e fornisce ai bambini abbandonati una nuova casa.